Le imprese green

Parco Tepice Chieri

Nell’ambito del territorio di Corona Verde si individuano alcune imprese che per forme e processi organizzativi e di governance favoriscono lo sviluppo in chiave sostenibile. Si leggono e interpretano questi processi, a partire dall’esperienza di singole aziende collocate nei loro ambienti, al fine di produrre conoscenze multidisciplinari e multisettoriali utili localmente e, più in generale, alle politiche e azioni nei territori piemontesi.

Le aziende verranno individuate utilizzando sia criteri generali che costituiscono pre-requisiti per una prima sommaria selezione, che criteri specifici utili invece a identificare attività imprenditoriali che, per loro caratteristiche e relazioni, possano essere considerate buoni esempi in una prospettiva di sviluppo sostenibile dei territori.

I criteri generali utilizzati terranno in considerazione:

  • la multi-funzionalità (più prodotti e più processi);
  • la complessità organizzativa interna all’azienda o di rete;
  • il possesso di certificazioni (biologiche o di qualità);
  • la presenza di giovane conduttore o giovane personale in azienda;
  • la comunicazione (trasparenza) su: certificazioni, qualità dei prodotti e dei processi di produzioni, ecc.;
  • offerta di produzioni tipiche del territorio (in ambito agricolo, per esempio, vitivinicolo, corilicolo, orticolo, zootecnico)

Per la definizione di chiavi descrittive di green economy e sviluppo sostenibile si è adottato il metodo di conoscenza – prodotto dal progetto transfrontaliero A.P.P. VER. – Apprendere per produrre verde e pubblicato nel volume Il Sussidiario green. Uno strumento per conoscere la green economy e lo sviluppo sostenibile del territorio. 

Tale metodo organizza le chiavi descrittive che qualificano le organizzazioni dal punto di vista dello sviluppo sostenibile, nel seguente schema:

  • l’analisi dei prodotti che costituiscono l’output delle organizzazioni,
  • l’analisi e le possibili trasformazioni dei processi e delle strutture produttive,
  • l’analisi dell’organizzazione interna, 
  • l’analisi dei rapporti dell’organizzazione con il territorio.

Lo schema interpretativo è stato applicato in A.P.P.VER. ad alcune tipologie organizzative ed ha condotto in quel contesto a selezionare e analizzare:

  • aziende agricole e/o forestali;
  • attività professionali nei cambi dell’edilizia, urbanistica, ambiente e paesaggio, design, gestione del territorio;
  • imprese manifatturiere (e/o di servizi, piccola, media o grande);
  • imprese dei settori energia e  servizi ambientali;
  • servizio commerciale;
  • servizio di ristorazione;
  • servizi di ospitalità;
  • imprese turistiche;
  • servizi culturali;
  • istituzioni pubbliche di governo e di governance;
  • istituzioni: scolastiche, della formazione, ricerca e consulenza scientifica.

Per l’analisi di tali organizzazioni, già in A.P.P.VER. ci si è posti il problema di utilizzare chiavi descrittive qualificanti dal punto di vista della green economy e dello sviluppo sostenibile provenienti da più ambiti settoriali e riferite a sistemi di indicatori elaborati. Ad esempio: una azienda manifatturiera può offrire servizi didattici e culturali. In tal caso la qualità dei prodotti (servizi erogati alle scuole e a cittadini) e dei processi non viene analizzata unicamente con chiavi del settore di appartenenza (core business) ma con quelle relative ai servizi culturali.

Questo approccio, che consente di uscire dalle configurazioni settoriali, è particolarmente utile per l’analisi della multifunzionalità e della diversificazione nei territori rurali. Consente infatti di rappresentare opportunità e problemi che nascono dall’integrazione e equilibri tra diversi processi e di produrre conoscenze che valorizzano i territori.

Ciò diventa particolarmente rilevante per la sostenibilità dei territori, nella ricerca di equilibrio tra più dimensioni dello sviluppo e per identificare organizzazioni che, sempre più, si situano in posizione “di confine” tra settori, generando potenzialità inedite e innovazione.